Aggressività ore pasti? Un problema comune a molti cavalli

Avete mai avuto a che fare con cavalli che appena sentivano rumore di mangiare o percepivano che a breve avrebbero avuto accesso alla loro razione diventavano molto aggressivi, sia con…

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In 1000 insieme per i cavalli

Martedí scorso Progetto Islander ha organizzato a Villanterio, vicino a Pavia, una bellissima serata per farsi conoscere meglio e sensibilizzare i partecipanti sul tema dei cavalli abusati e maltrattati. Progetto Islander, è l’associazione no profit con cui collaboro da diverso tempo nata lo scopo di aiutare cavalli maltrattati, dimenticati o che hanno urgente bisogno di una nuova sistemazione prima di finire al macello.
A Villanterio, in una bellissima tenuta dove un tempo si allevavano cavalli trottatori, hanno adesso il loro quartier generale, il posto dove alloggiano i cavalli nell’attesa di trovargli, una volta che si sono completamente ristabiliti, una sistemazione definitiva.

A differenza di quanto si potesse immaginare, alla serata sono venuti davvero in tanti e, malgrado l’associazione si occupi soprattutto di “tristi” maltrattamenti, è stata una bellissima festa per tutti.

Una bella scusa per rivedere persone che lavorano con i cavalli come me, clienti e gente appassionata che probabilmente fino a qualche tempo fa non aveva neanche l’idea che si potesse fare così tanto male ad un cavallo da portarlo alla morte o quasi. Si, perché questi animali, così grandi e docili allo stesso tempo, permettono a gente senza scrupoli che li possiede di farli diventare degli zombie pelle ed ossa senza essere in grado di difendersi in nessun modo. 

Sono diversi anni che cerco di fare del mio meglio per aiutare cavalli in difficoltà, ho collaborato anche con altre associazioni dando il mio contributo da veterinario e devo dire che fino a poco tempo fa riunire 1000 persone o quasi nel nome di questa causa mi sembrava pura utopia. Ma qualcosa è cambiato, la gente sta imparando a non girare più la testa dall’altra parte e a rendersi conto che anche i cavalli, come i cani e i gatti, possono diventare delle vere vittime.

Se ami i cavalli, li ami tutti, non solo quelli che in gara ti fanno fare i risultati migliori, ma davvero tutti. E quindi anche i trotter che una volta conclusa la loro carriera sportiva vengono mandati al sud a correre su strada finché reggono per poi essere dimenticati a morire di stenti chissà dove o finire i loro giorni in qualche squallido macello clandestino, i cavalli che per totale incuria vengono lasciati senza bere e senza mangiare per periodi interminabili finché il fisico li abbandona, o altri ancora, segregati in un tugurio lurido con i topi che gli dormono sulla schiena. Abbiamo visto di tutto e abbiamo fatto quello che è stato possibile fare, spesso non abbastanza, non per colpa nostra ma perché burocrazia e magistratura hanno messo dei paletti ai nostri occhi inspiegabili, credo più per una questione di poca conoscenza dell’argomento che di cattiva volontà.

Sono fermamente convinta che l’incuria sia una forma subdola di maltrattamento e che chi è capace di tanto accanimento nei confronti degli animali, che siano cavalli ma anche cani o qualsiasi altro animale, sia un violento capace di far del male anche alle persone più indifese. Ogni giorno sentiamo di anziani e bambini maltrattati o di donne uccise da uomini incapaci di tenere a freno i propri istinti. Il problema è che chi fa del male ad un animale fino a ridurlo un ameba o addirittura ucciderlo, sa che per un comportamento del genere non andrà mai in prigione e questo rende questi personaggi, in genere anche molto vigliacchi, più tranquilli nello scaricare la loro violenza repressa su animali indifesi.

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