Aggressività ore pasti? Un problema comune a molti cavalli

Cavalli aggressivi con il cibo

Avete mai avuto a che fare con cavalli che appena sentivano rumore di mangiare o percepivano che a breve avrebbero avuto accesso alla loro razione diventavano molto aggressivi, sia con voi che, per cavalli abituati a vivere in gruppo, con i loro compagni “equini”? In realtà a me è capitato spesso di avere in scuderia cavalli particolarmente irruenti con il cibo, che magari battevano sul box o avevano l’atteggiamento di uno che non mangia da tre giorni, ma per la verità mai nulla di preoccupante fino ad ora. Da qualche mese però ho in scuderia una cavalla che nella sua vita ha davvero conosciuto la fame e che con il cibo ha davvero un rapporto inquietante.

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Questa piccola cavallina Quarter Horse, è stata infatti sottratta dalle autorità giudiziarie al suo precedente proprietario per maltrattamento e incuria, al momento del sequestro era infatti così magra e deperita da far impressione. È una brava cavallina ma il suo atteggiamento quando c’è di mezzo il cibo diventa molto aggressivo e minaccioso nei confronti di chiunque le stia vicino, che siano uomini o altri cavalli.
Sapendo cosa aveva passato negli ultimi anni ci sono sempre passata sopra, finché questo suo comportamento non è diventato troppo frequente e pericoloso per chi le sta intorno.

Dopo aver rischiato di prendere un calcio e i ragazzi che lavorano qui con me sono stati morsi o calciati, ho deciso che era arrivato il momento di analizzare meglio la situazione per cercare di porvi rimedio, per quanto possibile. In fondo, malgrado il suo passato l’abbia segnata profondamente, non ha diritto di prendersela con noi che le diamo da mangiare di continuo e ci comportiamo sempre gentilezza…
Tutti gli animali, cavalli compresi, quando ritengono che le proprie risorse siano potenzialmente minacciate da un altro membro del “branco”, possono istintivamente adottare atteggiamenti aggressivi per proteggere ciò che ritengono essere di loro proprietà e fondamentale al fine della sopravvivenza.
Per i nostri cavalli, noi che li accudiamo e gli portiamo il cibo facciamo istintivamente parte del loro branco e dunque si sentono autorizzati a comportarsi con noi come farebbero con i loro simili. Con la differenza che a noi un calcio o un morso fanno una gran differenza mentre per un altro cavallo si tratta solo uno scambio di “pareri” che si esaurisce da solo nel giro di pochi secondi.

Alla luce di queste riflessioni viene da se che questo comportamento non dovrebbe essere mai sottovalutato, anche se per molte persone, se il cavallo non è particolarmente ostile e aggressivo, chiudere un occhio può essere l’alternativa più semplice ad una rieducazione spesso faticosa. Questi comportamenti, infatti, si possono correggere ma non sempre con facilità.
Come avviene per l’uomo e per la maggior parte degli animali con un cervello minimamente sviluppato, l’aggressività nasce il più delle volte da forme di insicurezza.
Nel caso di questa cavalla la paura di non avere accesso al cibo e di dover patire nuovamente la fame, è un sentimento molto negativo talmente radicato in lei che, malgrado ora stia bene e mangi con regolarità, fa comunque di tutto per non doverlo provare nuovamente.

Atteggiamento aggressivo

Gli animali non sono in grado di razionalizzare questo terribile disagio e, soprattutto se vivono in gruppo, mantengono sempre vivo il timore di non mangiare abbastanza, soprattutto perché è normale che i soggetti più spavaldi, dopo aver terminato la loro razione, tendano a voler approfittare anche di quella dei loro amici, che magari mangiano più lentamente. Per loro le buone maniere non esistono, e davanti ad una bella razione di gustoso mangime l’obbiettivo è quasi sempre quello di mangiarne più che si può.

Per i cavalli che invece passano la maggior parte del tempo nel box, con razioni di fieno che finiscono in breve tempo, il momento della pappa diventa talmente importante da farne un motivo di svago da proteggere a tutti i costi. In questi casi però, un atteggiamento con le orecchie indietro che a noi può sembrare aggressivo, potrebbe invece essere qualcosa di molto più innocuo. In realtà sono tantissimi i cavalli che quando sentono “rumore” di mangiare tirano indietro le orecchie, ma molti mentre hanno orecchie stile “aerodinamico” si fanno tranquillamente accarezzare, e quindi non si può, solo per questo atteggiamento, definirli aggressivi.

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In fondo per loro questo è l’unico modo che conoscono per farsi notare ed “elemosinare” da voi del cibo, un po’ come faremmo noi alzando la voce. Di solito nelle scuderie chi distribuisce da mangiare ha spesso fretta e durante i pasti non sta attento a questi atteggiamenti, rafforzandoli quotidianamente: rovesciargli la razione nella mangiatoia proprio nel momento in cui il cavallo manifesta un comportamento indesiderato è come dire al cavallo “per me va benissimo se tiri le orecchie indietro e mi guardi con aria minacciosa”.

Questi comportamenti non andrebbero mai puniti severamente ma neanche sottovalutati, e cercare di correggerli per alcuni cavalli può essere importante.
Il metodo più semplice, che può anche sembrare banale, per limitarli è quello di dare da mangiare ai cavalli più volte al giorno. Quando pascolano non hanno mai lunghi periodi nel corso della giornata senza che non abbiano da masticare, quindi dare fieno e mangime in più volte può aiutare a mimare una condizione naturale, non facendo mai provare al cavallo una vera e propria sensazione di fame. Soffrire un po’ di fame di per sé non sarebbe particolarmente grave, se il cavallo avesse però la capacità di razionalizzarla, elaborando la capacità di attendere il proprio turno per mangiare con pazienza.
Un altro accorgimento utile è, per i soggetti che hanno atteggiamenti aggressivi per proteggere la loro razione, quello di non dargli da mangiare in gruppo ma alimentarli, per quanto possibile, separatamente, per evitare che si generino conflitti indesiderati. Se separarli dal gruppo è complicato, sarebbe importante evidenziare il capo branco e dare il cibo sempre prima a lui.

Gli altri vanno comunque tenuti ad una certa distanza gli uni dagli altri, in modo che nessuno possa velocemente violare la razione del cavallo accanto.
Con questi soggetti anche dare il mangime dalle mani potrebbe essere controproducente, perché il rischio è che sviluppino comportamenti dominanti, venendovi addosso senza rispetto per ottenere del cibo che magari neanche avete.

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Quando pensano di poter prendere il sopravvento su di voi, la loro mole li rende estremamente pericolosi.
I cavalli sono un po’ come i bambini, hanno bisogno di regole e queste regole riducono i rischi per noi e aumentano il loro grado di serenità.
Dire a questi cavalli quando possono mangiare, malgrado abbiano il cibo a disposizione, è un riflesso condizionato che pone noi ad un ruolo di capo branco e ci permette di eliminare gradatamente questi comportamenti spiacevoli. Riempire la mangiatoia con la razione, ma farvi accedere il cavallo solo quando il suo atteggiamento non è più ostile, è una regola che si può attuare con relativa semplicità. Nel frattempo muovere il mangime con la mano può far sembrare che stiamo mangiando noi prima di loro e questo afferma il nostro ruolo di capo branco. Una volta che le orecchie sono alte e il cavallo si pone nei vostri confronti in un modo “amichevole” si può farlo avvicinare alla mangiatoia, allontanandosi lentamente senza distogliere lo sguardo.
Anche queste poche linee guida da attuare quotidianamente possono esservi d’aiuto per correggere questi comportamenti:

  • Durante i pasti, avvicinatevi tranquillamente al box o al paddock con il cibo, ma se il cavallo tira indietro le orecchie allontanatevi. 
  • Mentre vi allontanate osservate il cavallo, se le orecchie vengono in avanti, potete riavvicinarvi. Se, mentre vi riavvicinate, le orecchie tornano ad appiattirsi fate un passo indietro finché non saranno nuovamente in avanti. A quel punto fate i complimenti al cavallo e avvicinatevi nuovamente.
  • Quando le orecchie restano finalmente in avanti e rilassate dategli il cibo; se tornano indietro mettete giù il cibo e lasciate la scuderia per 15 minuti, poi tornate e provate a rifare la stessa cosa, avvicinandovi e ritirandovi finché il cavallo non manifesta un atteggiamento “gentile” e ben disposto.

Gli atteggiamenti aggressivi reali però non si manifestano solo tirando indietro le orecchie, che come abbiamo visto può essere un comportamento davvero accettabile magari appreso da altri cavalli, ma anche tirando zampate per terra, mordendo, scuotendo la testa e, nei casi più seri caricando il malcapitato che gli sta dando da mangiare. Questi sono cavalli potenzialmente pericolosi per chi deve gestirli quotidianamente.
Quando questi cavalli vogliono il cibo, sono disposti anche a passarvi sopra per ottenerlo e cercheranno di tenervi lontano, soprattutto se tentate di sottrarglielo.

Nei casi come quello della cavalla che ho qua, a mio avviso particolarmente ostico, si può provare a correggere il comportamento indesiderato provando a parlare la stessa lingua del cavallo per comunicargli quello che vogliamo da lui. Solitamente ci si avvale di una corda da far roteare velocemente davanti a lui, in modo che la veda bene e capisca il vostro messaggio: deve stare indietro con un atteggiamento rilassato e non mostrare alcun segno di aggressività, né con noi né con i suoi compagni.

Il segreto è sempre quello di tenere il cavallo lontano dal cibo finché il suo atteggiamento non cambia. Quando avrà le orecchie rilassate in avanti potete provare a farlo avvicinare al cibo, ma se avvicinandosi assumesse lo stesso atteggiamento scontroso con le orecchie indietro, va allontanato nuovamente con la corda, che magari potete muovere più velocemente e con una forza maggiore, mentre vi avvicinate al cavallo. Generalmente i cavalli rispondono bene a questo lavoro e nel giro di poco si avvicineranno a voi in pace, con un ramoscello di ulivo tra i denti. Vi consiglio possibilmente di imparare questa tecnica da un comportamentalista, soprattutto per evitare che vi facciate male e nascano fraintendimenti inutili con il cavallo.
In queste fasi cruciali in cui è fondamentale che il cavallo capisca cosa cercate di dirgli, un errore comunicativo dovuto all’inesperienza può solo peggiorare la situazione. Anche se avete in mano una corda, mi raccomando non colpite MAI il cavallo, anche se è molto aggressivo, perché quello che gli state dando è un avvertimento e non un’aggressione. Se lo assalite o vi arrabbiate penserà di doversi difendere e potrebbe diventare ancora più aggressivo.

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Agli animali è importante spiegare le cose nella loro lingua, in modo che la capiscano senza fraintendimenti: noi cerchiamo un atteggiamento rilassato e amichevole anche in presenza di cibo e quando al cavallo sarà chiaro che con orecchie indietro e tono minaccioso non si mangia, ci metterà poco a capire come si deve comportare. A meno che la sua storia pregressa abbia radicato in lui un istinto di sopravvivenza tale da doverlo mettere sempre nella condizione di proteggersi da tutti, in tal caso ci vorrà un po’ di tempo in più ma appena avrà instaurato con voi un rapporto di fiducia queste difese si abbasseranno.

Cavallo che mangia in box

Con un po’ di pazienza, perseveranza e molta coerenza, questo atteggiamento durante i pasti migliorerà, il cavallo sarà più sereno e anche chi deve dargli da mangiare 2 o 3 volte al giorno.
Vi raccomando comunque sempre di non entrare mai nel box di questi cavalli con troppa spavalderia, perché loro ricordano tutto della loro 

che un vostro atteggiamento amichevole venga, per qualche strana ragione a noi incomprensibile, scambiato per una minaccia a loro e al loro cibo. 

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