Cavalli con appiombi corretti? Il lavoro inizia da piccoli…

Piedi puledri

Ho un caro amico e collega veterinario che si occupa solo dei piedi dei cavalli, degli adulti con particolari problemi ma soprattutto di puledri. Lui mi dice sempre che il primo intervento di mascalcia fatto a circa un mese dalla nascita è, per un puledro, il più importante della sua vita. E, in effetti, è proprio così perché la carriera agonistica di un cavallo dipende in larga misura da come sono stati impostati gli appiombi corretti da puledro.
Un puledro andrebbe appunto controllato e pareggiato ogni 30 o 40 giorni da veterinari o maniscalchi che abbiano esperienza e conoscenze specifiche e che, inoltre, sappiano gestire dal punto di vista comportamentale un puledro di pochi mesi. Vi ricordo che alzare una gamba a un puledro non è così semplice, dato che, non avendo avuto esperienze positive precedenti, potrebbe prendere questa azione come una minaccia. Questo non è accettabile perché un esperienza traumatica in giovane età potrebbe portarsela dietro per molto tempo.
Proprio per questo motivo, ci sono maniscalchi bravi che però preferiscono evitare di lavorare sui puledri.
Prendersi adeguatamente cura dei piedi di un puledro è davvero indispensabile per garantirgli la possibilità di crescere con appiombi corretti e piedi ben conformati; se un puledro in crescita ha un problema e si aspetta troppo per intervenire adeguatamente, il problema può diventare molto più serio e difficile da sistemare nel giro di poco tempo.
A questa età la maggior parte dei puledri hanno piedi con una punta troppo lunga e un fettone esuberante e dunque non hanno un appoggio corretto. Pareggiare l‘eccesso permette ai piedi di appoggiare tutta la suola durante il movimento e di svilupparsi adeguatamente.

Galileo on motion 8/4/2004

Molti anni fa il primo puledro della mia Quarter è cresciuto rampino, cioè i suoi piedi anteriori tendevano a incastellarsi alterandone la normale morfologia. Questo avviene a causa di un’eccessiva tensione del tendine flessore profondo che, esercitando trazione sul piede non gli permette di svilupparsi adeguatamente.
Anche se è stato poi aiutato, gli sono rimasti piedi piccolissimi con un dolore cronico che si porta dietro da sempre e non gli ha permesso di affrontare nessuna carriera sportiva. Infatti, questa patologia se non trattata tempestivamente e affrontata nel modo giusto, porta il cavallo ad avere piedi deformi e problemi anche per tutta la vita.

Interventi anche lievi ma tempestivi, come la semplice limatura dei talloni, la riduzione dell’esercizio fisico o anche l’applicazione di estensioni in punta, avrebbero potuto fare la differenza. Il cavallo nella vita fa il cavallo da compagnia qua con noi e, per la verità, non gli riesce neppure tanto bene.
Questa esperienza, vi assicuro, mi ha marchiato a fuoco e da allora i puledri che nascono qui in clinica e rimangono a crescere qui, vengono sempre valutati ed eventualmente pareggiati ogni 30-40 gg da una persona esperta, in grado di diagnosticare ed intervenire su ogni tipo di problema.

Il consumo dello zoccolo, come per gli adulti, dipende molto dal tipo di terreno in cui i piccoli si muovono. Generalmente, i puledri allevati all’aperto su terreni asciutti e aridi hanno meno bisogno del pareggio, proprio perché la natura li favorisce limandogli le unghie in maniera abbastanza naturale. Viceversa, terreni troppo morbidi non esercitano alcuna resistenza o pressione contrastante che favorisca la naturale limatura del piede, e di conseguenza questi puledri avranno talloni sicuramente più alti e più necessità di incontrare il maniscalco. Però ogni caso è a sé perché, anche se il terreno dove vivono permette un consumo ottimale dell’unghia, non è detto che il modo di muoversi del puledro non incida negativamente sullo sviluppo equilibrato dei piedi e di conseguenza anche su quello degli arti. 

Pietro 2

Quando il puledro presenta precocemente problemi podalici o di appiombo, è fondamentale intervenire prima possibile, spesso anche prima del mese di età. 

Camelot

Quest’anno, ad esempio, il nostro piccolo Camelot, il puledrino trotter della Lisa, è nato con un bel po’ di problemi proprio agli arti: era a terra con tutti e quattro i nodelli e gli zoccolini sembravano a dondolo, per non parlare degli appiombi terribili. Non vi dico che ansia…
Ad una settimana di vita gli è stato praticato il primo pareggio, probabilmente davvero il più importante della sua vita, visto che gli ha dato da solo un grosso aiuto. I nodelli si sono rimessi velocemente nella posizione corretta e il piccolo cresce bene, malgrado il piedino di destra sia un po’ mancino (rivolto verso l’esterno), ma confido che con buoni pareggi eseguiti mensilmente possa sistemarsi prima dell’anno di età.

Capita molto spesso che i puledri alla nascita abbiano gambe storte e appiombi pessimi, dovuti il più delle volte dalla posizione che hanno assunto nell’utero della mamma durante la gravidanza. Queste condizioni con la crescita dovrebbero in genere sistemarsi da sole.
Perciò se un puledro alla nascita vi spaventa, non preoccupatevi eccessivamente perché spesso nel giro di pochi giorni si avrà un bel miglioramento ed eventualmente, come è successo a Camelot, potete dargli nel frattempo un piccolo aiuto esterno sotto l’attento controllo di uno specialista.

Vi dico questo perché i piedi dei puledri sono estremamente delicati e non tutti i maniscalchi sanno gestirli. Un errore a quell’età può essere irrimediabile, perciò fate sempre molta attenzione a chi vi rivolgete.
Le deformità angolari dei piedi dei puledri, possono essere sia congenite che acquisite. Quelle congenite, come vi dicevo, sono spesso causate da una cattiva posizione del feto in utero, ma anche da carenze fondamentali nell’alimentazione della fattrice durante la gestazione, o dalla sua salute in gravidanza. 

Nodelli bassi

Le deformità flessurali acquisite, invece, avvengono dopo la nascita e possono essere il risultato di un alimentazione troppo spinta della fattrice, ma anche del puledro, nei primi mesi di vita. Eventuali squilibri minerali e, molto spesso, la reazione ad una condizione di dolore del piede, per cause di crescita o magari proprio per un intervento sbagliato da parte del maniscalco sono altre cause comuni. Un dolore cronico al piede, se non gestito adeguatamente, può infatti portare il puledro a risparmiare quell’arto, con una conseguente sviluppo della contrattura dei muscoli flessori, alla base della deformità. In questi casi anche solo diminuire l’esercizio mettendoli provvisoriamente in box con la mamma e somministrare lievi dosi di analgesici possono essere molto utili per favorire la guarigione. Un’alimentazione troppo spinta è spesso causa di una crescita asincrona tra le ossa e i muscoli (le ossa crescono più velocemente di tendini e muscoli), e questo inevitabilmente porta a gravi contratture alla base del rampinismo, problema che, se non risolto in tempo, si porteranno dietro per tutta la vita, come è successo al mio puledro.

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È chiaro che per molti cavalli allevati in completa libertà o addirittura selvaggi, controlli e pareggi mensili possono essere difficilmente attuabili, almeno fino allo svezzamento, che in genere avviene a circa sei mesi di età. Questo per molti puledri che crescono su terreni buoni potrebbe non essere un grosso problema, ma se nel gruppo ce ne fosse qualcuno con la necessità di qualche attenzione in più, ritirarli assieme alla mamma e contenerli per sistemargli 

i piedi o fargli altre terapie non sarebbe sicuramente una passeggiata. 
Infatti, meno sono abituati ad essere gestiti e maneggiati dall’uomo, più sarà complicato aiutarli se dovessero aver bisogno del veterinario o del maniscalco, ma questo è abbastanza intuitivo.
Anche per questa ragione negli allevamenti importanti, dove si allevano puledri di pregio, la gestione a terra con la capezza avviene fin dai primi giorni di vita e i piedi controllati e pareggiati a cadenza costante.
L’esame dei piedi di un puledro e dei suoi appiombi in genere si fa facendolo camminare, anche dietro alla mamma, in linea retta su una superficie dura in piano, come potrebbe essere il corridoio della scuderia. Quando il puledro cammina, bisogna osservare soprattutto in che modo il piede appoggia per terra: dovrebbe appoggiare tutto il piede pari e il contatto con il terreno non dovrebbe mai avvenire prima con una parte rispetto all’altra.

Guardandolo sia fermo che in movimento, da davanti e di lato, ci si fa un’idea precisa degli interventi necessari. In prima istanza è importante capire se un’eventuale deviazione sia dovuta ad una brutta conformazione del piede o ad un problema più alto, a livello dell’arto. Gravi deformazioni possono essere corrette in diversi modi, secondo l’origine che hanno: dal semplice pareggio correttivo eseguito a scadenze brevi, alle estensioni dello zoccolo costruite con la resina, ai tutori o, nei casi più gravi, alla chirurgia correttiva.

Estensione di resina
Estensione con la resina

Senza entrare nello specifico di condizioni gravi che hanno bisogno di interventi particolarmente complessi, è bene ricordare che nella maggior parte dei casi, un semplice pareggio fatto ogni 4-6 settimane, valutando il puledro sia in piedi da fermo che in movimento, è sufficiente per favorire una crescita armonica e “impostare” i piedi in modo che da adulti diano al cavallo (e al suo cavaliere) meno problemi possibile.

gorgonzola

Come in molte altre situazioni che riguardano i cavalli, un po’ di attenzione in alcune fasi della loro vita di puledri e di adulti, faranno in seguito risparmiare soldi e fatica, oltre ad allungare sicuramente la carriera agonistica del cavallo.

Un particolare ringraziamento al dott. Pietro Daolio che mi ha aiutato a scrivere questo articolo, argomento difficile da impostare con parole semplici e comprensibili per tutti .

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