Nel mondo di oggi, dove la vita è diventata per tutti una continua staffetta tra tutte le cose che dobbiamo fare nel corso di giornate eccessivamente caotiche, l’insonnia è diventata per molti motivo di preoccupazione e, spesso, anche di un eccessivo consumo di farmaci. Non riuscire a dormire è un problema enorme, perché ci rende nervosi e poco lucidi nelle scelte quotidiane.
Qualche anno fa, all’annuale congresso dedicato a noi veterinari specializzati in equini, venne come relatore Joe Bertone, autore oltre che relatore, a mio parere, di straordinaria bravura. In quella occasione portò diverse relazioni per spiegare la fisiologia del sonno nei cavalli e i problemi correlati proprio alla mancanza di sonno. Da allora mi sono molto interessata ai suoi studi, che mi hanno poi aiutato negli anni a comprendere molti degli strani comportamenti dei cavalli.
Si, perché anche loro, se si ritrovano in determinate circostanze, possono soffrire di insonnia e patirne le conseguenze.
Ho deciso di parlarvi proprio di questo argomento anche perché, molte volte nel corso della mia carriera mi sono sentita erroneamente dire “ma i cavalli tanto dormono in piedi”, da persone che magari vanno a cavallo tutte le settimane per divertimento.
Oltre alle interessanti relazioni del dott. Bertone, devo dire che l’argomento mi ha suscitato un particolare interesse qualche anno fa, quando mi è capitato di essere chiamata per il cavallo di una coppia di signori anziani, che vivono vicino a casa mia. Il cavallo al mattino si sdraiava a terra e apparentemente non voleva saperne di alzarsi, sembrava catatonico. Non era più giovane, ma non aveva nulla di così grave da giustificare un comportamento del genere. Per qualche mattina, ricordo che era un inverno freddissimo, io e il mio amico Paolo siamo partiti da casa con il trattore per andare ad alzarlo di peso, ma con il passare dei giorni mi sono convinta che si trattasse di un problema comportamentale di cui dovevamo trovare la causa, se volevamo smetterla di perdere delle gelide mattine in questo modo. La storia ci diceva che il cavallo era solo in un paddock con a disposizione un box aperto e che al momento non poteva relazionarsi con nessun altro cavallo, ma che fino a poco tempo prima con lui c’era una cavalla, morta poi di vecchiaia. Allora mi sono chiesta:
Non è che questo cavallo di notte non dorme perché essendo solo non si sente sicuro?
Può darsi che al mattino, appena fa luce e vede i suoi proprietari, abbassi le difese e si lasci andare perché è tanto stanco, dando l’impressione di collassare. La conferma l’ho avuta un giorno in cui da terra si è alzato in un batti baleno, appena ha visto passare un gruppo di cavalli in passeggiata.
Evidentemente per lui la solitudine era un motivo di stress tale da non permettergli di riposare, e quindi il problema era facilmente risolvibile senza utilizzare alcun farmaco, bastava affiancargli un “amico”. I signori avevano poche possibilità economiche e hanno ripiegato su una capretta, che da sola ha risolto egregiamente il problema.
L’insonnia è dunque un problema molto serio anche per i cavalli, perché incide enormemente sulla loro salute e sul comportamento. Dormire è infatti un’esigenza fisiologica, non ancora del tutto chiarita dalla scienza, comune a tutti gli animali. Come ben sappiamo, le carenze di sonno hanno un impatto notevole sulla vita di tutti i giorni e ognuno di noi, in modo abbastanza soggettivo, ha un minimo di ore ogni giorno in cui deve dormire per non sentire la stanchezza.
E un cavallo, invece, quanto tempo deve dormire?
Bertone sostiene che attraverso studi scientifici, si può dedurre che un cavallo in totale tranquillità si appisoli in piedi circa 2 ore al giorno, per 3 ore abbia un sonno leggero in decubito sternale o laterale e che per meno di 1 ora dorma invece profondamente, in una fase di sonno Rem. In questa fase di sonno profondo il cavallo generalmente sta in decubito sternale con la testa rivolta indietro, posizione gli permette di respirare meglio, sogna e qualcuno anche russa. La mia Lisa ad esempio russa moltissimo e quanto, nella stagione dei parti, mi capita di dormire in scuderia sento dei concerti non indifferenti.
Detto questo, diventa quindi di fondamentale importanza fornire al cavallo un box abbastanza ampio con una lettiera sufficientemente confortevole da permettergli di sdraiarsi, altrimenti l’unico tipo di sonno che potrà fare saranno dei pisolini in piedi, poco efficaci al fine di averlo sereno e riposato.
È vero che il cavallo può alternativamente mettere a riposo le gambe posteriori, letteralmente agganciando la rotula sul femore, ma in questo modo può solo riposarsi, senza mai dormire un sonno profondo.
Chiaro che un cavallo, a differenza di noi umani, non soffre d’insonnia a causa di brutti pensieri legati alla condizione economica e a problemi di cuore ma, invece, può non dormire per ragioni più oggettive come, ad esempio, condizioni fisiche dolorose che gli impediscono di sdraiarsi e alzarsi serenamente. Spesso si tratta di patologie muscolo-scheletriche serie, in molti casi riferibili ai cavalli più anziani. Spesso queste patologie si possono tenere a bada somministrando al cavallo antidolorifici, integratori a base di condroprotettori o facendo fare dal maniscalco una ferratura adatta ad alleviare il dolore.
Anche le cavalle gravide a fine gestazione, a causa dell’ingombro e del peso del puledro, possono avere delle difficoltà a rimanere sdraiate abbastanza a lungo da dormire in maniera profonda. Per esperienza posso dirvi che questa condizione è molto soggettiva, perché negli anni ho visto cavalle sdraiarsi e dormire della grossa fino ad una settimana prima di partorire ed altre non sdraiarsi più anche da più di un mese prima.
Alcune fattrici invece, specialmente se primipare, nei giorni che seguono il parto possono essere talmente ansiose nei confronti del puledro neonato, da non chiudere letteralmente occhio per controllarlo e accumulare così una tale stanchezza da renderle davvero intrattabili.
Un cavallo che vive in una scuderia o al paddock, in un contesto sociale assieme ad altri cavalli con cui però non ha legato molto, può non sentirsi libero di abbassare la guardia e quindi di sdraiarsi liberamente, soprattutto se anche l’ambiente non gli è familiare. Un cavallo in queste condizioni, appena lo spostate in un contesto per lui più familiare in vostra presenza, facilmente abbasserà le sue difese e si addormenterà in piedi davanti a voi, assumendo un atteggiamento catatonico con la testa abbassata.
In questo caso provare a cambiargli il box per spostarlo in altra zona della scuderia o, se vive al paddock, inserirlo in un altro gruppo di cavalli, può essere efficace per risolvere il problema. Anche inserire nel gruppo un soggetto caratterialmente forte, sicuro di sè e dell’ambiente in cui vive, come può essere una fattrice non troppo giovane, potrà influenzare gli altri spingendoli ad avere atteggiamenti per loro apparentemente poco sicuri, come sdraiarsi a terra per dormire profondamente.
Non dobbiamo mai scordarci che spesso i gruppi che creiamo per loro, non sempre sono fatti di cavalli che si sceglierebbero da soli, se solo potessero.
Può anche capitare che un castrone che viene inserito in un nuovo branco, se ha un carattere dominante e non ci sono cavalli disposti a contrastarlo, voglia provare a prendere il sopravvento sugli altri per ricoprire il ruolo di capo branco. In questo caso, finché i ruoli non si sono ben definiti, il cavallo si ritrova, suo malgrado, a vivere in un costante stato di allerta che gli impedisce di riposare a sufficienza. Questo succede abbastanza spesso quando, una volta terminata la loro carriera sportiva, vengono messi al prato castroni apparentemente docilissimi.
Un’altra causa di carenza di sonno può essere il frastuono e la mancanza di buio, per diverse ore notturne consecutive. Questo è quello che spesso avviene nei maneggi vicino ai centri sportivi o addirittura agli stadi o quando si portano i cavalli in gara. In questo caso il box sconosciuto, i vicini che magari non si conoscono, il rumore costante e le luci accese per la maggior parte della serata, possono indurre uno stato di veglia perenne che può ripercuotersi sull’appetito e sul comportamento del cavallo. Alcuni cavalli in gara si vedono sempre sdraiati, altri stanno con la testa in un angolo per la maggior parte del tempo, altri diventano intrattabili, mentre altri se la vivono benissimo. È molto soggettivo ma per fortuna si tratta di pochi giorni e poi il cavallo tornerà alla sua vita di sempre…
Molte condizioni per cui un cavallo si ritrova a non riposare abbastanza, sono talmente subdole da non essere facilmente evidenziabili da occhi inesperti. A volte basta una coperta di un colore sbagliato o determinate condizioni climatiche che a noi appaiono normalissime, per questo non bisogna mai meravigliarsi.
Per altro non ci dobbiamo dimenticare che i cavalli in natura sono animali predati, e che quindi in molte situazioni non possono assolutamente permettersi di manifestare segni di sonnolenza, senza apparire delle facili prede. Finché non si sentono al sicuro l’adrenalina li tiene vigili e svegli, come se noi bevessimo molti caffè in un breve lasso di tempo.
Per questo motivo, anche se conosciamo le varie fasi del sonno a cui normalmente vanno incontro quando sono liberi di riposare adeguatamente, non sempre sono nelle condizioni di poter dormire quanto dovrebbero, soprattutto se questo comporta sdraiarsi a terra.
Per questa ragione, quando un cavallo non si sente al sicuro può evitare di sdraiarsi a terra, e quindi dormire profondamente, anche per diversi giorni consecutivi. Ma in questo caso con il passare dei giorni, svilupperà facilmente uno stato di sonnolenza che andrà aggravandosi sempre più, fino a condizionare il suo stato di salute e naturalmente le sue performance sportive.
Molto spesso andiamo a cercare motivazioni legate alla salute dei nostri cavalli per giustificare comportamenti a cui non sappiamo dare delle spiegazioni logiche, quando invece delle spiegazioni razionali ci sono sempre.
Anche loro hanno bisogno di riposare e di dormire profondamente per poter vivere una vita sana e felice.