Mal di testa? Eh sì, ne soffrono anche loro…

Mal di testa nei cavalli

Ogni volta che un cavallo sembra avere un atteggiamento “strano”, mi chiedo se ci sia qualcosa che non va, e penso che ormai la mia sia una vera e propria deformazione professionale. Malgrado sia abituata a osservarli quotidianamente con occhio attento, e mi accorga di alterazioni del normale comportamento quasi in tempo reale, non sempre riesco a dare spiegazioni riferibili ad un vero e proprio problema fisico facilmente identificabile: spesso e volentieri il cavallo torna ad essere normalissimo da solo nel giro di poche ore. Queste condizioni in cui il cavallo è leggermente letargico e risponde agli stimoli esterni in modo anomalo, mi hanno portato spesso a pensare che anche per loro esistano situazioni di disagio transitorio, riferibile ad esempio al mal di testa.

Mal di testa
Il mal di testa è una condizione debilitante anche per loro

Andando più a fondo del problema, e documentandomi più attentamente, ho scoperto che questa condizione si manifesta spesso anche nei cavalli, esattamente come per noi umani e per la maggior parte delle altre specie animali. Come spesso avviene anche per gli altri animali, ad esempio i cani con cui abbiamo a che fare più di frequente, la loro impossibilità a comunicarlo, lo rende un problema molto spesso sottostimato da chi li accudisce.
Ma il buon senso ci dovrebbe suggerire che tutte le creature dotate di una 

scatola cranica  e della capacità di provare dolore, siano buone candidate a soffrire di mal di testa. Non c’è infatti una ragione per cui il sistema vascolare a livello cerebrale, che è una delle principali causa di questa patologia, non debba dilatarsi nello stesso modo in cui avviene nell’uomo.
Ogni animale ha una sua soglia del dolore e un suo modo di manifestarlo, soprattutto quando si tratta di problemi di questo tipo; per questo trovare dei sintomi specifici utili per diagnosticare il mal di testa è sempre difficoltoso. Ma, se si impara ad osservare con occhio attento il proprio cavallo e i suoi normali comportamenti, si possono evidenziare precocemente atteggiamenti e alterazioni della personalità che con molta probabilità si possono riferire al mal di testa, riuscendo magari a prevedere le conseguenze che da questo possono scaturire.

Proprio come per noi umani, il mal di testa può avere connotazioni di diversa severità.
Il semplice mal di testa, non dovuto a gravi patologie come tumori o encefaliti (per fortuna rari nel cavallo), è diventato nelle persone una vera e propria piaga sociale, perché sono davvero in tanti nel mondo a soffrirne, per le cause più svariate. Per questo motivo, per molti non sarà difficile capire quanto possa essere invalidante questo problema anche nei cavalli.

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I cavalli con il mal di testa tendono ad isolarsi dagli altri

Il primo sintomo aspecifico riferibile al mal di testa negli animali è l’irritabilità: spesso questi cavalli non vogliono essere toccati, soprattutto vicino alle orecchie e appena vi avvicinate le tirano indietro con aria minacciosa. Cavalli che hanno reazioni esagerate agli stimoli circostanti, che si mettono in un angolo del box tirando indietro le orecchie appena ci si avvicina alla testa per mettergli i finimenti o la maschera per gli insetti, possono avere infatti un disagio di questo tipo. Performance sportive non costanti e difficoltà saltuarie nella fase di addestramento, possono essere legate ad episodi di mal di testa interpretati spesso come difficoltà caratteriali. In genere questi cavalli durante il lavoro sono infastiditi dalla luce e dunque continuano ad aprire e chiudere le palpebre, senza riuscire a concentrarsi su ciò che gli viene richiesto dal cavaliere.
Anche le cavalle in calore hanno alterazioni ormonali che possano causare, esattamente come succede nella donna, oltre al dolore di schiena nella zona lombare in corrispondenza delle ovaie, disagio e mal di testa.
Non è che quello che non vediamo o, più spesso, non capiamo, nella realtà non esiste: cavalli che stanno con la testa in un angolo del box cercando di evitare la luce, o cavalli che montati si rifiutano di riunirsi alzando e tirando indietro la testa o altri che assumono atteggiamenti anomali, senza avere patologie o zoppie manifeste possono, infatti, presentare questo problema.
Anche noi, quando abbiamo mal di testa non siamo produttivi e facciamo fatica a svolgere anche i lavori più banali. Semplicemente non ci sentiamo al 100% e non possiamo concentrarci sui compiti che dobbiamo svolgere.
La differenza è che noi pazienti umani ne abbiamo la consapevolezza e possiamo comunicarlo a chi ci sta vicino o al nostro dottore, gli animali no. Probabilmente loro stessi non sono in grado di comprendere da dove gli arrivi quella sensazione di disagio e stordimento legata proprio al mal di testa.
I cavalli sportivi che, se fanno gare ad alto livello, viaggiano molto in van o addirittura in aereo, cambiano spesso ambiente riposando poco, secondo me sono i più predisposti, per non parlare di quelli che hanno, magari, altre patologie sottostanti più serie, spesso non adeguatamente diagnosticate.
Infatti, i cosiddetti blocchi osteopatici a livello delle vertebre cervicali, spesso legati al tipo di lavoro che fanno o a vecchi traumi alla testa (ignorati perché avvenuti prima che il cavallo venisse comprato), sinusiti o più spesso patologie ai denti che non gli permettono di masticare adeguatamente, sono spesso causa di mal di testa nei cavalli. 

Comuni disturbi della masticazione possono, infatti, esercitare pressioni anomale a livello dell’articolazione temporo-mandibolare. Anche i denti infetti possono causare sinusiti purulente che, esercitando pressioni anomale a livello del cranio, danno inevitabilmente sintomi come il mal di testa, poco verificabile e per questo molto sottovalutato.
Come abbiamo visto, una causa abbastanza tipica del mal di testa nei cavalli sono le alterazioni del movimento delle vertebre cervicali.
La più frequente è proprio a livello dell’atlante, prima vertebra cervicale. Un movimento impari a questo livello può avvenire con relativa facilità quando il cavallo sviluppa una contrattura dei muscoli del collo,

i cavalli con il mal di testa cercano il buio nell'angolo del box

problema comune in quei cavalli a cui viene richiesto spesso di andare indietro appoggiandosi sull’imboccatura, soprattutto nella fase di addestramento, o in quelli che hanno la brutta abitudine di tirare indietro per sottrarsi al lavoro.
Un training sbagliato, con sistemi coercitivi che obbligano il cavallo a tenere il collo sempre in una determinata posizione, possono causare alterazioni di questo tipo con inevitabili conseguenze sulla salute. Questi cavalli devono inevitabilmente alternare fasi di addestramento a momenti di relax a redini lunghe, proprio per rilassare i muscoli del collo che non devono assolutamente rimanere contratti troppo a lungo.

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Sedute periodiche con il dentista possono prevenire il problema

Altra causa comune di mal di testa è legata all’alimentazione, argomento su cui torno spesso, proprio perché convinta che sia la base di tantissimi problemi di salute dei nostri cavalli, animali che si sono evoluti per mangiare per molte ore nel corso della giornata. Infatti, razioni troppo ricche di concentrati, quindi di zuccheri, possono causare un rialzo repentino della glicemia, possibile causa di problemi fisici importanti.  Alimentare il cavallo in maniera corretta, ad orari fissi, suddividendo la quantità di concentrati su più pasti per non darne troppi tutti insieme, diventa quindi una buona strategia, sia per limitare problemi gastrici che disturbi metabolici che possono ripercuotersi sul suo benessere quotidiano.
Altre cause di mal di testa, comuni nel cavallo come nell’uomo, sono le allergie.

Il rilascio di istamina che si ha quando si incontra un allergene sembra avere un certo ruolo nello sviluppo di questa patologia.

Come possiamo aiutare i nostri cavalli a prevenire le più comuni cause di mal di testa?

  • Far verificare periodicamente la bocca del cavallo da un veterinario dentista.
  • Essere sicuri che sella e finimenti gli si adattino bene. Soprattutto la testiera, se è stretta e preme troppo in determinati punti, come ad esempio il naso, può essere dannosa.
  • Non utilizzare coperte troppo strette perché, specialmente sulle spalle, possono creare pressioni che alterando la circolazione causano contratture muscolari a livello del collo. Le coperte andrebbero sempre tolte almeno una volta al giorno e verificata la condizione del cavallo.
  • Limitare al massimo tutte le possibili cause di stress, come i lunghi confinamenti in box o un training con sistemi coercitivi che stancano il cavallo in maniera esagerata a livello sia fisico che psicologico.
  • Cavalli in lavoro o che hanno subito qualche trauma, anche da puledri, dovrebbero essere periodicamente trattati da un osteopata o da un chiropratico, perché alterazioni a livello osseo o muscolare, sono molto spesso causa di problemi fisici invalidanti, tra cui il mal di testa.
terapia craniosacrale
Anche l'osteopata può rivelarsi risolutivo

In molti casi potrebbe essere necessario, da parte del professionista osteopata, un approccio diverso se ritiene di dover intervenire direttamente a livello cranio-sacrale. Con questa particolare terapia osteopatica si ristabiliscono i normali micro movimenti che avvengono tra le varie ossa del cranio che, molto spesso a causa di un trauma, vengono meno, rendendo la scatola cranica un entità fissa, incapace di adattarsi alle modifiche che il cervello può avere nei vari momenti della giornata. Un problema di questo genere può davvero creare mal di testa molto forti capaci di condizionare negativamente la vita di un cavallo. Ricordiamoci sempre che i cavalli sono spesso utilizzati a scopi sportivi e quindi, a problemi naturali riconducibili a tutti i soggetti, 

si devono sommare patologie legate al training e allo stress. Per questo limitare al massimo i problemi legati all’alimentazione sbagliata o a un lavoro eccessivamente stressante, non alternato a momenti di relax, può essere un buon sistema per evitare che insorgano problemi come il mal di testa, patologia subdola molto spesso non diagnosticata e dunque non considerata come possibile causa di alterazioni comportamentali nel cavallo.

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